La mastoplastica additiva con tecnica “dual plane”
La prima motivazione che spinge ad andare dal chirurgo estetico è la paura di invecchiare: ovunque si volga lo sguardo nelle pubblicità, nei film, nella televis
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15/12/2015
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La mastoplastica additiva con tecnica “dual plane”
La prima motivazione che spinge ad andare dal chirurgo estetico è la paura di invecchiare: ovunque si volga lo sguardo nelle pubblicità, nei film, nella televisione, vengono mostrati volti e corpi che hanno bloccato la clessidra del tempo, possibilmente intorno ai 25 anni.
Non sono, però, solo le rughe a spaventare: cosce, seni, glutei, naso, zigomi, perfino polpacci e palpebre possono essere ristrutturati per ritrovare lo splendore di un tempo.
Ma per la donna l’oggetto del desiderio rimane sempre il seno, alto, tonico e importante, dunque l'intervento chirurgico di mastoplastica additiva risulta essere uno dei più frequentemente eseguiti nell'ambito della chirurgia estetica mondiale.
Mediante l'intervento di aumento del seno si riescono a migliorare la forma e le dimensioni di un seno troppo piccolo o un seno che ha un certo volume ma una forma non soddisfacente, oppure un seno che ha subito un dimagrimento eccessivo in seguito alla perdita di peso o a seguito di uno o più allattamenti.
È un intervento di rapida esecuzione che viene eseguito in anestesia generale o in alcuni casi in anestesia locale con sedazione e in regime di day hospital. Questo intervento prevede l'utilizzo di protesi mammarie molto moderne e iper-tecnologiche che sono garantite a vita anche contro il rigetto o la contrattura capsulare di tre aziende leader del settore come che sono Mentor, Motiva e Allergan.
La mastoplastica additiva moderna prevede il posizionamento delle protesi su un piano cosiddetto "dual plane" - che tradotto in italiano vuole dire doppio piano - in quanto la protesi mammaria deve essere coperta nel polo superiore da muscolo pettorale mentre nel polo inferiore deve essere al di sotto della ghiandola mammaria in modo che si possa ottenere un risultato molto naturale.
L'intervento prevede un recupero post operatorio di 2-3 giorni di riposo assoluto dopo il quale la paziente può ricominciare gradualmente a guidare la macchina e a fare molte delle attività della vita quotidiana. La ripresa di tutte le attività compresa quella sportiva più impegnativa si considera a un mese dall'intervento. Rispetto a quello che in genere viene riferito da pazienti operati da altri chirurghi o che si legge su internet il dolore postoperatorio è veramente minimo. Professore Dini Mario
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